«C’è una tempesta. E vendetta, decisamen te vendetta.» Felix è un regista teatrale di successo. Da pa recchie stagioni, le punte di diamante del car tellone del Makeshiweg Theatre Festival sono proprio i suoi allestimenti ingegnosi, provocanti per natura.
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Eppure, nulla di ciò che ha portato in scena fi nora potrà reggere il confronto con la brillan te, spiazzante rilettura della shakespeariana Tempesta che, all’indomani della morte dell’amata figlia Miranda, Felix si è messo in testa di produrre. O per lo meno, questo è il piano. Se non che, vittima di un volgare tradimento da parte del suo socio in affari, Felix si ritrova d’improvviso a vivere in totale solitudine, estromesso con un colpo di mano dal mon do del teatro, in una catapecchia in mezzo al niente: uno sconfortante luogo pieno di as senze che però si rivela ben presto ideale per rimasticare le sue mire di vendetta contro chi pensava di averlo ormai escluso, giocando d’a stuzia, dal palcoscenico della vita. Margaret Atwood, scrittrice visionaria e di im pareggiabile acume, reinterpreta La tempesta di Shakespeare e costruisce un romanzo brillante, definito dal britannico Guardian «ribel le, che si legge tutto d’un fiato, spassoso».