La ricerca dei fondamenti ultimi della conoscenza e della razionalità è da tempo considerata problematica e infeconda. In alternativa, parte del pensiero contemporaneo si è impegnato ad esplicitare le diverse funzioni e istanze che intessono l´attività conoscitiva e razionale, introducendo apparati concettuali che pregiudicano fortemente l´istanza fondazionalista della filosofia moderna.
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Questo volume esplora il pragmatismo di Peirce, James e Mead rispetto a tale orientamento, rintracciando nella loro complessa versione del concetto di esperienza i presupposti di un discorso filosofico che insiste sulla natura interpretativa e perciò sempre fallibile dei processi cognitivi, senza tuttavia cedere agli esiti scettici della crisi del fondazionalismo.