Il 29 luglio 1983 la mafia uccide Rocco Chinnici, ideatore del primo «pool antimafia». Dopo decenni, Caterina Chinnici, la figlia – a sua volta giudice impegnata nella lotta alla mafia – sceglie di raccontare la loro vita «di prima» e la loro vita «dopo»: come lei, i suoi fratelli e la madre abbiano imparato nuovamente a vivere e siano riusciti a perdonare.
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L'unico modo per sentirsi degni di un padre e di un marito molto amato.