Milano detestata eppure mai lasciata, Milano di Feltrinelli, delle vie nebbiose percorse a piedi senza sosta da Bianciardi, che amava camminare e anche per questo era stato soprannominato Piedone. Nella citta` lombarda Luciano trova la miccia che fa esplodere la propria rabbia, quell’energia che lo leghera` per sempre al luogo per lui difficile e tormentato.
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Luciano Bianciardi, un nome quasi parlante. Arriva prima la luce, subito definita dal cognome: e` un chiarore bianco, mattutino. Eppure questa leggerezza e` in contrasto col suo sguardo, col suo animo di lottatore in tumulto che si scaglia con rabbia contro le storture che vede intorno a se´: contro il lavoro da impiegato, contro lo sfruttamento, contro la vacuita`, perfino contro Milano. Gaia Manzini ripercorre passo dopo passo una Milano fervente e in espansione, ritrovando nelle sue strade la “vita agra” di Bianciardi, le sue abitudini da bohe´mien, le sue lotte e i suoi furori.