C'è un filo conduttore che permette di stabilire un legame tra una scultura dell'antica Grecia e una scultura cubista: l'articolazione di volumi plastici nello spazio e la volontà dell'artista di infondere vita alla materia inerte.
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Partendo dalle origni, Maurizio Chelli descrive il cammino compiuto dalla scultura e dai suoi numerosi artefici, analizzando le opere più significative: dalla Venere di Willendorf del Paleolitico Superiore ai Mobiles di Calder, fino a giungere alla Transavanguardia.