Lettore-zero, qui saprai di Alfonso Della Marca, avvocatino e scrittore d'occasione, il quale, giunto all'acme d'una crisi maniacale, allettato a psichiatria, senza reticenze o timori snocciola al pubblico la sua personale Alcesti.
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In una terra dove ognuno vive secondo leggi proprie, si muovono quei morticani del titolo, infedeli dannati come le salme di certe tombe di Venezia sulle cui lapidi, a ben vedere, s'incideva il disegno d'un cane, cane d'un turco, turcomanno, turcazzo. «Maledetti i vostri antenati», dice il gergalismo. Morticani che gavé.