L'intera esistenza personale è un essere-in-cammino, ma le tonalità dell'erranza si intensificano in alcuni particolari momenti della vita, in cui si accoglie l'apicalità dell'attraversamento e della trasformazione: l'età preadolescenziale è quella che, più di altre, si fa custode della delicatezza dei passaggi che hanno inizio.
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Il desiderio di creare legami autentici, la paura di fare scelte sbagliate, la nostalgia di un tempo che va dissolvendosi, la gioia di sentirsi autonomi: solo alcune tra le tante emozioni che caratterizzano l'erranza preadolescenziale, in quello spazio compreso tra la "partenza" dalla terraferma, il distacco dai propri affetti originari e i primi "scali" nella realtà circostante. La lente interpretativa dell'erranza che fa dell'attraversamento uno spazio fecondo e ininterrotto di ricerca, dell'errore una possibilità di crescita - aiuta a guardare meglio la realtà preadolescenziale, con le contraddizioni, le sfumature, i vissuti emotivi. Si tenta di superare, così, la problematicità di una condizione in cui il cammino non si mostra lineare e ben definito, e di aprirsi alla complessità di un tempo vissuto, che non si coglie se non mettendosi in ascolto dell'esperienza. La riflessione pedagogica sull'età preadolescenziale si intreccia qui con le parole e gli scritti di alcuni ragazzi e ragazze impegnati a comprendere le domande che si incontrano lungo il cammino e il senso dei diversi momenti vissuti: smarrimenti, incontri, scoperte, cadute.