Un viaggio a ritroso nel tempo, due generazioni sono passate, e l'autore trova la forza di ritornare alla sua infanzia per raccontare ai bambini di oggi, con le emozioni e le parole di allora, la storia della sua famiglia negli anni bui che vedono le leggi razziali applicate anche in Italia.
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Il racconto della fuga in Svizzera, basato su documenti originali e su frammenti di memoria, parla di brevi soste e spostamenti improvvisi, di campagne e città sconosciute. Gioele, trascinato da eventi più grandi di lui, non capisce il perché delle fughe, dell'allontanamento dai genitori e dalla sorellina, di una vita che lo vede via via "ospite" di famiglie svizzere diverse, con abitudini e lingue a lui ignote. Un testo intenso e emozionante che riesce a essere lieve nella voce narrante, riuscendo spesso a farci sorridere, pur nel pesantissimo contesto nel quale è inserito; brevi stacchi all'interno della narrazione ricordano al lettore le vicende storiche e familiari che il bambino non conosce (le leggi razziali, la guerra, l'armistizio, i parenti soppressi nei campi di sterminio) e dalle quali i genitori tenacemente lo difendono. Età di lettura: dai 7 anni. (http://www.fatatrac.com/)