L'amicizia tra Claudio Magris e Biagio Marin nacque a Trieste negli anni Cinquanta: il primo era un giovane promettente, il secondo un maestro della cultura italiana.
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La corrispondenza che i due intrattennero per quasi trent'anni testimonia di un rapporto tra allievo e maestro fatto di stima e ammirazione: Marin aveva perso in guerra il figlio Falco, e riversò l'affetto di un padre su Magris; Magris in Marin trovò il suo maestro di libertà. Le lettere raccolte qui raccolgono discussioni sui grandi temi della poesia, della cultura, della fede: ma anche sulla vita familiare, i successi e le frustrazioni professionali. Rivelano un affetto fortissimo, ma testimoniano senza pudori di scontri, asprezze e incomprensioni, raccontando due vite parallele che si intrecciano e si ritrovano nel corso degli anni.