Il suo cuore continuava a tornare là dove era rimasta la regina. Il romanzo arturiano diventa, con Chrétien de Troyes, una forma superiore di narrativa cortese, in cui i precetti etici si fondono con l’imitazione dei poeti latini, l’eredità delle chansons de geste e dei romanzi antichi con una ricca messe di miti e di motivi che affondano le radici nel sostrato celtico della Bretagna.
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Erec e Enide narra la difficoltà di conciliare amore e dovere; in Cligès elementi della materia bretone si amalgamano con la più antica tradizione classica e greco-bizantina in una narrazione ricca di avventure e colpi di scena; Ivano è quasi un romanzo di formazione nel quale il protagonista, per riconquistare l’amore della sposa, diviene un cavaliere perfetto; Lancillotto è dedicato al celebre amore del cavaliere per la regina Ginevra, che il poeta dipinge con toni ironici ma anche con conturbante adesione; infine Perceval è l’anello di congiunzione con le gesta dei cavalieri di Artù alla ricerca del Graal.